Alienazione alloggi pubblici in Veneto: SUNIA, “Erode e Pilato contro gli sfrattati!” – 15 febbraio 2010

Alienazione alloggi pubblici in Veneto: SUNIA, “Erode e Pilato contro gli sfrattati!” – 15 febbraio 2010

15 febbraio 2010

La settimana scorsa all’ultimo minuto  di vita del Consiglio regionale, come ladri nella notte, il PDL (già Forza Italia e Alleanza Nazionale) e la Lega, al governo della Regione, e il PD (Partito Democratico), che si dichiara all’opposizione,  hanno approvato una legge a favore di chi é in condizione di comperarsi una casa ed ignorato volutamente i poveri, gli sfrattati, chi non ha soldi per pagare il canone, le famiglie in difficoltà con bimbi.

Già altra volta Erode e Pilato concordarono: allora per assassinare Gesù, ora per dare un’altra picconata allo stato sociale.

Noi contestiamo l’ideologia della proprietà della casa che ancora una volta è prevalsa sulla necessità di aumentare le abitazioni in affitto: un affitto accessibile a tutti.

Anche qui, come in altri settori, siamo il fanalino di coda in Europa (Germania, Francia Inghilterra) dove la locazione arriva in certi casi fino al 40%  degli alloggi; però con provvidenze reali per tutti coloro che sono in difficoltà. Non i palliativi erogati dalla Regione dopo aver tagliato fuori dagli aventi diritto chi ha un canone troppo basso, una parte degli immigrati e così via.

Come se questi non fossero in stato di necessità.

La stessa locazione sociale -detta anche social housing- che certi settori politici ed imprenditoriali propongono come la nuova soluzione per  la questione casa -alternativa all’edilizia residenziale pubblica- consiste nel dare abitazioni in affitto e non in proprietà.

Eppoi, in una situazione di gravissima crisi economica che durerà almeno altri 5-6 anni, con disoccupazione a punti record e la cassa integrazione aumentata del 300%, con quattro giovani su cinque che hanno un lavoro precario, con il sistema produttivo veneto fatto in gran parte di piccole e piccolissime aziende, fragili e per le quali si devono purtroppo registrare chiusure diffuse; in questa situazione che senso ha proporre ancora l’acquisto della casa?

Non sanno i mediocri politici regionali veneti che le famiglie titolari di un mutuo per l’acquisto della prima casa sono loro malgrado insolventi in misura rilevante? che assai dubbia è la convenienza per le banche  di escutere tali nuclei in via giudiziaria perché eccessive sarebbero le vendite all’asta di alloggi ed incerto il loro esito?

Ma dove vivono i consiglieri regionali ed i loro partiti?

Anche quelli che affermano di avere radicamento nel territorio dimostrano di non sapere come stanno veramente le cose. Questa lontananza della politica dalla condizione umana non credo ne sia un elemento costitutivo ma dipenda dal conformismo, dalla pigrizia di una classe politica interessata solo al risultato a breve perché non é più capace di programmare di scommettersi sul futuro della loro gente.

Se la modesta classe politica veneta compie queste ingiustizie gli eventi si incaricano però di giudicarla.

Il 9 febbraio sulla stampa locale berica si leggeva che nella provincia di Vicenza (territorio del Tribunale di Vicenza e Schio) gli sfratti erano aumentati del 80% nel 2009 e che l’assessore vicentino alla casa Giuliari non aveva più abitazioni per sfrattati in quanto quelle così destinate erano tutte già impegnate.

Il 10 febbraio si apprendeva di quella ingiusta decisione del Consiglio regionale, totalmente lontana da questa dolorosa situazione.

Fulvio Rebesani

segretario provinciale

SUNIA Vicenza

 

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