Area San Biagio, Rebesani (SUNIA): “L’Amministrazione comunale volta ancora le spalle all’E.R.P.”

Area San Biagio, Rebesani (SUNIA): “L’Amministrazione comunale volta ancora le spalle all’E.R.P.”

19 aprile 2013

“Sotto il profilo residenziale Vicenza ha due picchi: 7mila alloggi sfitti e oltre mille famiglie ammesse ad ottenere un alloggio pubblico E.R.P. che, nei fatti, ci sarà solo per 50-60 di esse. Appare dunque logico, e rispondente al pubblico interesse, limitare allo stretto necessario l’edilizia residenziale privata (ce n’è fin troppa) e potenziare quella pubblica, sempre senza usare terreni agricoli anche solo per tale impiego. Così si pianifica il territorio non adeguandosi alle richieste speculative dei vari privati”.
A dirlo è Fulvio Rebesani, segretario del Sunia di Vicenza, il Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari, che puntualizza: “In questo contesto, appare estraneo alla ragionevolezza, oltre che all’ispirazione umana e sociale, il piano del Comune di Vicenza sull’area San Biagio (ex carceri, chiostri, ecc.). Qui vi si provvede di tutto: piazze, parcheggi, verde (ovviamente poco), artigianato e commercio in abbondanza, oltre, sembrerebbe, a 40 alloggi per giovani coppie in housing sociale e altre residenze. Ma niente E.R.P., cioè niente edilizia residenziale pubblica realizzata da ATER e locata a canoni sociali commisurati, secondo legge, alle condizioni economiche e familiari delle singole famiglie”.
“Nel piano S. Biagio – continua il segretario – c’è il cosiddetto housing sociale che non è edilizia pubblica, come dice Variati alterando i fatti, bensì edilizia privata locata a canone concordato. Cioè, essendo gli edifici nuovi e ben dotati, si andrà sui 5/600 euro al mese. Via Divisione Julia insegna. Altra legge, altre regole totalmente diverse dall’Edilizia residenziale pubblica, caro sindaco! In questo piano non ci sono abitazioni per i poveri e gli impoveriti, per i cassintegrati a 700 euro al mese”.
Rebesani poi aggiunge: “Certo, siamo a 40 giorni dalle elezioni e i poveri ed impoveriti, si sa, vanno poco a votare vivendo un rapporto di esclusione rispetto a Vicenza. Invece artigiani e commercianti votano, e così pure gli speculatori che da tempo hanno puntato gli occhi su quell’area. La maggioranza di centrosinistra nel 1997 deliberò di realizzare in quel sito circa 200 appartamenti E.R.P. (alcune cose buone le aveva fatte sia pure dopo spinte e pressioni politiche). Allora la destra si oppose invano (si contestava che i poveri sarebbero stati collocati in centro!). Sono bastati 16 anni e il cosiddetto centrosinistra ha fatto una piroetta di 180° con una scelta conforme oggettivamente a quanto, da allora, vogliono gli speculatori”.
Quindi Rebesani chiede: “Ma i poveri e gli impoveriti che contano sull’E.R.P., quella vera e non sull’housing sociale gabbato come tale dall’amministrazione vicentina, dovranno ancora attendere anni? È questa la giustizia del centrosinistra? Variati mena vanto di aver speso in opere pubbliche 154,8 milioni, ma quanti per l’E.R.P. se le case assegnate sono appena il 6 per cento delle domande ammesse?”
“Poiché il PAT prevede circa 400 alloggi E.R.P. – conclude il segretario – l’amministrazione Variati avrebbe dovuto inserire nel piano degli interventi anzitutto una estesa destinazione di aree, specie comunali, all’edilizia popolare. Ma tale proposta mette in crisi il piano degli interventi, con gli equilibri economici finanziari elettorali da esso sottesi, che per Variati & C. vengono prima dei poveri e degli impoveriti dalla lunga crisi attuale! È proprio questo, dunque, che il SUNIA contesta nel nome delle centinaia di famiglie che nel 2011 sono state sfrattate nel capoluogo berico”.