Intervento di Fulvio Rebesani, segretario del Sunia di Vicenza, il Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari, sullo sgombero di un edificio abbandonato a Ponte Alto la scorsa settimana:
“È proprio vero che solo i poveri conoscono fino in fondo la durezza della legge.
Mentre si autorizza a costruire in zona coperta da vincolo idraulico, mentre si approva
un piano degli interventi con residenze in zona agricola, mentre si dilapida il patrimonio
residenziale del comune, cioè di tutti, lasciando deperire più di settanta alloggi proprietà
del comunale di Vicenza, gli amministratori si ricordano della legge ed usano le maniere
forti contro chi, non riuscendo a trovare alloggio per la sua povertà, se non miseria
economica, si rifugia in edifici abbandonati.
È dei giorni scorsi il “brillante blitz” con sgombero forzato di un edificio dismesso in via
Frescobaldi (zona Ponte Alto). È l’ultimo di vari episodi nei quali la giunta comunale di
Vicenza si dimostra forte con i deboli e debole ed accondiscendente con i poteri forti.
Se Variati & C. avessero cura per la questione-casa (300 sfratti esecutivi solo nel 2012),
il bilancio comunale di Vicenza avrebbe una voce specifica (es. interventi sulla questione-
casa) con adeguati fondi per la spesa corrente ed un’altra posta in sede di investimenti per
recuperare gli alloggi di proprietà comunale, cioè dei 115.000 residenti, in cattivo stato: per
ora sono oltre 70.
Non si tratta di ripararli tutti e subito ma di pianificare le operazioni -e le risorse- nell’arco di
3-5 anni: a che serve il bilancio pluriennale?
Mancano i soldi? Non è una cosa nuova quando si tratta di poveri. Anche perché in
genere non votano e se lo fanno sono poco controllabili. Allora per quale ragione -pensa
il cinismo politico di palazzo Trissino- investire per loro in soluzioni definitive? Meglio
l’elemosina dei servizi sociali: così la corda può essere sempre tirata. Comunque in fatto di
soldi basterebbe ridurre le uscite di altre poste di bilancio meno urgenti e concentrare sulla
questione-casa le somme così recuperate!
Ai Servizi Sociali di contrà S. Rocco dicono che non ci sono alloggi: i singoli possono
essere ospitati per un tempo limitato all’albergo cittadino. E le 72 abitazioni di proprietà
comunale che da anni attendono di venir riparate? Abbiamo perso il conto di quante volte
il Sunia ha sollecitato una decisione operativa (con i soldi).
Di fronte ai dirigenti ed amministratori comunali vicentini ci viene in mente la storia delle tre
scimmiette: una non parla, l’altro è sorda e la terza cieca.
Con il loro comportamento sulla questione-casa, sindaco ed assessori si assumono di
fronte alla cittadinanza la grave responsabilità etica e politica di far apparire Vicenza una
città taccagna verso i deboli e verso il proprio patrimonio residenziale”.