Nasce a Vicenza il movimento degli sfrattati!

Nasce a Vicenza il movimento degli sfrattati!

5 aprile 2011

«Dateci subito una casa». La protesta di oltre 300sfrattati risuona nella sede del Sunia, in contrà Santa Corona. Ieri è stato presentato il nuovo movimento nato per difendere i diritti di chi si trova senza una casa. Un gruppo che non ha intenzione di rimanere con le braccia conserte e che, dopo aver agito con le parole, è pronto a muoversi con i fatti.

COMUNE. «L’amministrazione – attacca Fulvio Rebesani, segretario del Sunia – non è consapevole della portata distruttiva della crisi nei confronti delle famiglie povere o impoverite. Le possibilità per aiutare gli sfrattati ci sono; o viene fatto qualcosa in tempi rapidi o siamo pronti a mettere in atto iniziative anomale. E che nessuno poi si meravigli».

Le intenzioni del nuovo movimento sono chiare, così come le richieste fatte al Comune. «Esiste la possibilità di inserire il 9 per mille tra l’aliquota Ici per le abitazioni sfitte – continua Rebesani – e si può togliere qualche finanziamento allo sport e allo spettacolo che sono ambiti di secondo piano rispetto all’emergenza abitativa». Non solo. In cima alla lista delle richieste, ci sono gli appartamenti sfitti del Comune. «Ne possiede 200 – dichiara il segretario del Sunia – ma dobbiamo togliere quelli che non sono in ottime condizioni. Rimanendo prudenti possiamo parlare di 60 appartamenti sfitti. Un esempio? Contrà mure Corpus Domini dal civico 4 al 25.È inammissibile».

I numeri parlano chiaro. «Negli ultimi anni gli sfrattati sono aumentati vertiginosamente – spiega Stefano Priante, vicesegretario del Sunia – tanto da toccare, dagli ultimi dati in nostro possesso, quota 300 nel 2009. Ora la situazione è rimasta invariata, se non peggiorata». Da qui l’idea di creare il nuovo movimento. «Al momento raccogliamo dodici nuclei famigliari – aggiunge Rebesani – uniti da un filo conduttore: tutti hanno perso il lavoro e non hanno i soldi per pagare l’affitto. Ed è un discorso che non riguarda solo gli stranieri: per la prima volta negli ultimi quattro anni gli italianisfrattati sono più degli extracomunitari».

sfrattati. Samir, Mounir, Serena, la famiglia Baù. Sono solo alcuni dei vicentini sfrattati. «Da due anni sono in cassa integrazione – afferma Mounir Aissaoui – e da più di due mesi sono stato messo in albergo. Ma la situazione non è buona: abbiamo due bambini piccoli e non abbiamo la cucina in camera. Mangiare in albergo costa troppo e dobbiamo andare da amici. Perché il Comune non ci dà queste case? Se la situazione non cambia agirò personalmente. Sono disposto anche a entrare in una casa sfitta». «Sono una mamma single – racconta Serena – e devo pagare entro il 17 maggio 3 mila euro, termine ultimo per sanare le morosità dell’affitto. Ho perso il lavoro e non so come farò». (da Il Giornale di Vicenza del 5 aprile 2011)

Il movimento degli sfrattati attacca e il Comune risponde. «Sessanta case sfitte? – afferma l’assessore ai servizi sociali Giovanni Giuliari – Non mi risulta proprio. Bisogna poi tenere conto della situazione in cui versano e capire quindi perché: magari non sono a norma o sono in attesa di alienazione. Ci possono essere mille motivi». Giuliari risponde poi alle richieste fatte dal segretario del Sunia, Fulvio Rebesani. «Abbiamo preso in considerazione il protocollo presentatoci a suo tempo – continua – e alcuni aspetti meritano precisazioni dal punto di vista normativo. Non è che se loro propongono noi dobbiamo accettare. Si fa quello che si può fare in base alle risorse disponibili». Qualcosa entro un mese in ogni caso accadrà. «Avremo un incontro – conclude Giuliari – dove ascolteremo le nuove proposte, forniremo le nostre spiegazioni, e vedremo quali sono i problemi. Prima, però, dobbiamo fare i conti interni, e da parte mia c’è la massima disponibilità, una volta definito il quadro, capire come sia possibile aiutare gli sfrattati». (da Il Giornale di Vicenza del 5 aprile 2011)

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