Il SUNIA di Vicenza interviene sul mancato rinnovo della proroga degli sfratti per disabili, anziani e malati terminali

Il SUNIA di Vicenza interviene sul mancato rinnovo della proroga degli sfratti per disabili, anziani e malati terminali

 

4 gennaio 2011

Scrive in una nota la segreteria generale provinciale del SUNIA:

“Nel decreto soprannominato “milleproroghe” di fine 2010 il Governo ha escluso il rinnovo del diritto di rinviare la esecuzione dello sfratto per finita locazione per le famiglie di anziani, portatori di handicap, con prole a carico e basso reddito, malati terminali: diritto di proroga cessato con il 31 dicembre scorso.

In tal modo si conferma l’indifferenza del Governo e della sua maggioranza verso le situazioni di difficoltà nell’avere o tenere una casa dovute a malattia oppure alla crisi economica (licenziamenti, cassa integrazione, liste di mobilità, lavoro precario, ecc.).

Non é possibile che un Governo, per accattare il consenso dei proprietari di secondo. terze case, ecc. e delle grandi immobiliari, penalizzi gli strati popolari già colpiti pesantemente dalla crisi economica.

Il Governo non si limita a privare di tutele le famiglie disagiate e con malati o disabili ma sfacciatamente favorisce i proprietari di seconde, terze case, le immobiliari con un regalo di due miliardi liberandoli dall’obbligo di denuncia a fini fiscali del reddito percepito dalla abitazione locata (canone/affitto) e sostituendola con una imposta ad aliquota fissa senza riferimento al reddito del  proprietario: cioé una imposta cedolare secca come per le rendite finanziarie (bot, cct, ecc.).

Il Governo, per farla completa, non adotta alcun provvedimento a tutela degli sfrattati involontari che per i licenziamenti, la disoccupazione, la cassa integrazione non sono in gradi di pagare i canoni spesso esosi: nel 2009 nel comune di Vicenza sono stati ben 270 gli sfratti esecutivi, dei quali il 95% per morosità.

Esso addirittura taglia pesantemente il magro e già ridotto fondo sociale per aiutare le famiglie in difficoltà con il pagamento del canone portandolo da 140 e 33 milioni di euro.

CGIL e SUNIA hanno chiesto al Governo una profonda revisione della politica in tema di affitto.

Si impone a tutti una profonda riflessione sul fatto che chi dirige l’Italia intende far pagare la crisi e la tenuta dei conti pubblici alla parte meno ricca ed a quella  povera della popolazione”.

Lascia un commento