Prima i Veneti? Il CDS dice immigrati italiani e stranieri come i veneti nei bandi per la casa pubblica! – 27 agosto 2010

Prima i Veneti? Il CDS dice immigrati italiani e stranieri come i veneti nei bandi per la casa pubblica! – 27 agosto 2010

27 agosto 2010

Di seguito le dichiarazioni di Fulvio Rebesani (segretario generale del SUNIA di Vicenza) su due (n. 2) sentenze del Consiglio di Stato in merito ad immigrati ed ERP (Edilizia residenziale pubblica).

LA PRIMA SENTENZA DEL CDS – IL CASO DI BASSANO DEL GRAPPA

“Il comune di Bassano del Grappa (VI), con delibera di consiglio comunale del 2006, aveva stabilito una assegnazione premiale di punti graduata da 2 a 8  sulla base degli anni di residenza in comune (anni 10 – 15 – 20 – 25). Tale regola avrebbe potuto danneggiare anche gli italiani  provenienti da altri comuni o province o regioni ma solo teoricamente. In realtà essa era stata pensata e voluta per eliminare gli immigrati dalla graduatoria ERP. Infatti assai pochi di essi potevano avere quella residenzialità. Quindi sarebbero stati superati in graduatoria dai “bassanesi doc” in forza dei punti aggiuntivi.

Contestammo tale delibera avanti il TAR del Veneto, ponendo come ricorrenti formali delle persone che nella graduatoria ERP avevano una posizione assai svantaggiata per via dei punteggi aggiuntivi ai “bassanesi doc”.

Dopo aver ottenuto un buon risultato avanti il Tar del Veneto il comune appellò al Consiglio di Stato. Nelle more del giudizio mandammo una vibrata lettera di diffida a non dare seguito alla graduatoria approvata in forza del provvedimento illegittimo pena il risarcimento del danno da parte di consiglieri, assessori, sindaco nei confronti di quei cittadini che, posposti in graduatoria per la caducazione della delibera ad opera del Consiglio di Stato e di conseguenza per la perdita dei punti premiali, si vedessero decaduti dal diritto alla casa ERP nel frattempo assegnata loro.

La diffida ebbe effetto e l’Amministrazione bassanese ritirò la delibera contestata togliendo di mezzo ogni punteggio legato al periodo di residenza.

Il Consiglio di Stato respinse il ricorso del comune di Bassano contro la sentenza del TAR del Veneto a noi favorevole prendendo atto della scelta comunale così confermando la giustezza della decisione del TAR, che accoglieva le nostre tesi; sentenza che così è passata in giudicato”.

LA SECONDA SENTENZA DEL CSD – IL CASO DI VICENZA

“Una questione del tutto simile l’abbiamo avuta nel comune di Vicenza dove -secondo una delibera di consiglio comuale del 2005- l’assegnazione di punti da 2 ad 8 avveniva alle persone con almeno 25 anni di residenza nella provincia berica: la graduazione era fatta in ragione inversamente proporzionale alla misura del reddito.

Una prima tornata fu da noi vinta al TAR del Veneto ma persa al Consiglio di Stato che, senza entrare nel merito, ritenne il SUNIA non legitimato a proporre ricorso in proprio.

Ritornammo alla carica facendo sottoscrivere l’impugnativa a persone  in coda alla  garduatoria. Il TAR  veneto ci diede torto ma con argomenti risibili. Venne proposto ricorso al Consiglio di Stato che ci diede ragione entrando nel merito.

In conseguenza di tutto ciò è illegittimo il provvedimento comunale che assegni punti premiali in ragione della residenza. Ciò vale per tutta Italia poichè il Consiglio di Stato é una magistratura nazionale, che decide come ultima istanza sulle questioni di dirtto amministrativo (i comuni operano entro questa branca del diritto), come la Corte di Cassazione nel diritto civile e penale.

Nel nostro ordinamento nessuna sentenza, eccetto quelle della Corte Costituzionale, é cogente per i magistrati che possono liberamente disattendervi. Però alla fine dei ricorsi si arriva sempre davanti al Consiglio di Stato che troverà difficile contraddirsi.

Resta comunque il fatto che il Sunia di Vicenza, sobbarcandosi le spese legali e giudiziarie di vari gradi di giudizio, ha sconfitto il tentativo, ispirato se non portato direttamente avanti dalla Lega Nord, di far passare una scelta amminisrativa razzista e discriminatoria contro gli stranieri per un diritto fondamentale come quello dalla casa, riconosciuto e tutelato dalla Costituzione a favore di tutti, stranieri compresi”.

 

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